Dopo la morte di Lindsay Kemp, le persone a lui più vicine iniziarono a cercare i modi migliori per continuare la sua visione, arte, eredità creativa, e missione artistica e umana. Uno dei tanti modi per “continuarlo” era di creare un Premio Lindsay Kemp. Questo comportava trovare un tipo di premio specificamente “Kempiano”, che riflettesse il suo pochissimo ortodosso e molto vario Teatrodanza. In vita non gli piaceva sottomettere nessun tipo di lavoro creativo ad un ‘premio’ nel senso di ‘competizione’ o ad un ‘giudizio’ tecnico. La sua idea di “Talento” era soltanto parzialmente una questione di tecnica, molto di più un fatto di anima, abbandono, generosità, libertà, rischio, passione, collaborazione e amore. Quindi il Premio Lindsay Kemp doveva essere pianificato e organizzato come se fosse Lindsay Kemp a farlo… offrendo ai giovani creatori e interpreti un palcoscenico per mostrare il loro lavoro, e anche dedicando tempo a loro, per svilupparlo. Con rispetto totale per la creatività individuale dei partecipanti. Ma ricordando loro, sempre, dei loro doveri verso il pubblico.

Finanziare il Premio e stabilire contesti istituzionali e logistici non era semplice. In questo rispetto, i “continuatori” di Kemp sono stati fortunati nel trovare partner con la necessaria comprensione ed abilità per trasformare queste ambizioni in realtà… e così una collaborazione – fra David Haughton e Daniela Maccari, da una parte, e Davide Sacco e Ilaria Ceci del  Lunga Vita Festival dall’altra – è stata stabilita. E a Roma, nel luglio di 2019, il Premio Lindsay Kemp è nato. Lunga vita a Lindsay Kemp!

__________________________

After Lindsay Kemp’s death, those closest to him began searching for the best ways of continuing his visions, his art, his creative legacy, his artistic mission and his humanity.One of the many ways of “continuing him” was to create a Lindsay Kemp Prize. This meant finding a specifically ‘Kempian’ kind of prize concept, reflecting his unorthodox many-faceted kind of Dancetheatre. Hewas always actually uncomfortable about submitting any creative work to a competitive contextor to numerical technical judgement. His idea of “talent” was only partially a matter of physical technique, much more a question of soul, abandon, generosity, freedom, risk,dedication, teamwork and love. So the Lindsay Kemp Prize needed to be planned and organised as though Lindsay Kemp were planning and organising it… offering young creators and performers a stage to show their work, and giving them time to develop it too. With total respect for the individual creativity of participants. But reminding them always of their duties towards the public.

Financing the Prize and establishing institutional and logistical contexts was not easy.In this respect, the Kemp “continuers” were fortunate in finding partners with the necessary understanding and abilities to turn these ambitions into reality… and so a collaboration – between David Haughton and Daniela Maccari, on the one hand, and Davide Sacco and Ilaria Ceci of the Lunga Vita Festival on the other – was established. And in Rome, in July 2019, the Lindsay Kemp Prize came to life.

Premio Lindsay Kemp 2019 – I Edizione

Si è svolta il 13 luglio scorso la serata di gala conclusiva della prima edizione del Premio Lindsay Kemp 2019, nella suggestiva cornice del Gran Teatro all’aperto dell’Accademia Nazionale di Danza.

Ideato da Davide Sacco e Ilaria Ceci di Lunga Vita Festival in collaborazione con David Haughton e Daniela Maccari a rappresentare i desideri del maestro, il Premio si rivolge a giovani danzatori e performer di teatrodanza e si prefigge, nelle prossime edizioni, di ampliarsi ad una dimensione internazionale e di stimolare un più equilibrato rapporto  fra danza e teatro.

La serata conclusiva voleva essere anche un omaggio, una celebrazione di Lindsay e soprattutto uno spettacolo per il piacere del pubblico, che sarebbe stato senza dubbi la priorità di Lindsay se fosse stato lui a pianificare l’evento!

David Haughton, collaboratore di Lindsay per 45 anni, ha introdotto in maniera intima alcuni brevi collage di video che hanno fatto rivivere la personalissima danza di Lindsay in scena, e si è alternato sul palco con Ilaria Ceci nella conduzione della serata.

Daniela Maccari, danzatrice, coreografa, ispirazione e collaboratrice costante di Lindsay nell’ultima decade di vita, ha interpretato due assoli di Lindsay, The Flower e The Angel, in continuazione di Lindsay, come lui voleva.

Tim Arnold, autore e cantante inglese ha regalato al pubblico un suggestivo momento interpretando la sua canzone “Change” accompagnato dalle immagini del video che Lindsay ha voluto girare a posta in collaborazione col suo amico.

Numerosissimi e di altissimo livello i progetti artistici presentati ai quali il bando suggeriva di prendere ispirazione dal credo creativo del genio e intrattenitore inglese e cioè: libertà, generosità, comunicazione e condivisione col pubblico, emozione, trasformazione, magia…

I giovani artisti che hanno superato la preselezione ed un’ulteriore selezione attraverso dei brevi workshop e che si sono esibiti di fronte al pubblico ed alla giuria, sono :

Dora Schembri, con il suo pezzo “Baffo, Marlboro e Caffè”
Serena Soave, Martina Pulvirenti, Valeria Proietti e Silvia Capponi con “Clash Time” da loro coreografato e interpretato
Valeria Maria Lucchetti con “Olmaske”, interpretato anche con Tatiana Giardina e Vanessa Nacci e con le musiche originali e dal vivo di Massimo Carrano
Valerio Angeli, che ha interpretato “Rivendico il diritto di essere” di Luca di Nicolantonio
Sara Ciprietti con il suo “Natura Viva”, interpretato con Raffaele Tancredi
Vittoria Maniglio in “Come se avessi le ali”da lei interpretato e coreografato, con la regia di Chiara Monteforte
Alisia Ialicicco con la sua coreografia Ondanima, interpretata con Roberta Fanzini, Sara Ferrigno e Maria Grazia Marrazzo.

 

Vincitore del Premio Lindsay Kemp il pezzo “Olmaske” di Valeria Maria Lucchetti, interpretato dalla stessa Lucchetti, Vanessa Nacci e Tatiana Giardina ed impreziosito dalle musiche dal vivo del maestro Massimo Carrano.

Hanno ricevuto una Menzione Speciale Vittoria Maniglio e Chiara Monteforte con il pezzo “Come se avessi le ali” e Valerio Angeli e Luca di Nicolantonio con “Rivendico il diritto di essere”

E’ stato assegnato anche un Premio Speciale a Sandy Powell, costumista con tre premi Oscar e grande amica di Lindsay, che ha iniziato la carriera con lui come studentessa, e ha fatto costumi per varie delle sue produzioni.

 La giuria era composta da grandi artisti in rappresentanza di vari generi, proprio per riflettere la vastità ed eterogeneità delle ispirazioni di Lindsay Kemp. Grandi professionisti il cui cammino e carriera si è in qualche modo intrecciato a quello di Lindsay.

Sandy Powell, costumista tre volte Premio Oscar e molte volte costumista per le produzioni di Lindsay Kemp
Tim Arnold, cantautore e ideatore del progettomultimediale “What love would want”,nel quale Lindsay Kemp,nel 2018, ha danzato in Inghilterra per l’ultima volta.
Veronica Pivetti, attrice
Luc Bouy danzatore e coreografo internazionale
Manuel Parruccini, primo ballerino e maitre del Teatro dell’Opera di Roma.
Patrizia Salvatori  Produttore edirettore artistico di Gruppo Danza Oggi e Inscena
Morag Deyes  Direttore Artistico  di Dance Base, Edinburgh , curatrice dell’unico spazio dedicato alla danza all’Edinburgh Festival Fringe e membro in gioventù della compagnia di Lindsay Kemp
Massimo Gattabrusi, pluripremiato hairstylist e collaboratore di Lindsay
Monica Ratti giornalista di lunga data con la rivista Danza Sì, organizzatrice di eventi di danza, collaboratrice di Vittoria Ottolenghi e Vittoria Cappelli
Massimo Zannola Attore e Redattore di DanzaSì
Chiara Del Zanno,giornalista di Giornale della Danza
David Haughton e Daniela Maccari insieme a Ivan Ristallo, James Vanzo e Alessandro Pucci, in rappresentanza della Lindsay Kemp Company.