Lindsay Kemp – “Gesti senza fine”
Mostra di disegni e colori, 1985-2018

 

Lindsay Kemp è stato molto amato – e ha amato molto – a Milano quaranta anni fa. Flowers, Salomè, Sogno di una notte di mezza estate, Duende, The Big Parade, Nijinsky, Alice, Onnagata… una parata di sogni e magie che ha lasciato un segno luminoso su più generazioni. Ma da quasi venti anni è apparso di rado qui, perché è stato invitato di rado.

Ora che non c’è più tra noi, questo indimenticabile genio multiforme torna a Milano nei suo disegni, invitato dalla Galleria San Carlo. Come diceva quell’eterno ragazzo fino alla fine “ogni gesto e ogni disegno è una cartolina, un messaggio, una freccia amorosa spedita allo spettatore. Danzare e disegnare… gesti che sono doni,” ripeteva. Quanto era generoso con i suoi doni!

I suoi disegni, a differenza dei suoi spettacoli, hanno sempre abitato in una dimensione di purezza e leggerezza, giocosi e sempre più semplici. Ultimamente quest’approccio l’ha portato a un minimalismo sempre più spinto, ma distillato dal suo profondo e mutevole istinto creativo. I suoi spettacoli erano canali di emozione, spesso tinti da esasperata violenza, tragedia, estasi, pazzia e morte. Sulla carta, invece, danzano archetipi ricorrenti, con gesti ricorrenti, personaggi spesso innamorati ed erotici: le linee fluide di un corpo si fondono con le linee di un altro corpo, o un corpo solo può bastare per due amanti. Quanto era generoso con l’amore!

Diceva che tutto quello che faceva era danza, modi diversi di danzare la sua danza interiore, per condividerla con il mondo. Infatti, ha esibito i suoi disegni in tutto il mondo. Un istante, uno svolazzo senza pensiero, e il corpo o la mano ha trasmesso il volo dell’anima. I gesti delle sue danze sono ora volati via. I gesti sulla carta rimangono… senza fine.

David Haughton